Tempi Come Questi, storia di musica, politica e amore
Raccontare, attraverso la musica, le speranze, i turbamenti e le sconfitte della “generazione tradita”, fatta da quelli a cui avevano promesso che se avessero studiato avrebbero avuto un futuro luminoso.
Che per primi hanno accettato la sfida di internet e di un universo iperconnesso.
Che gridavano in piazza che un altro mondo era possibile.
E che poi si sono ritrovati più poveri, più soli e più
incazzati di quello che avessero mai pensato.
I protagonisti di “Tempi come questi – Storia di musica, politica e amore”, esordio nella narrativa del giornalista tosco-bolognese Leonardo Nesti, fanno parte proprio di quella generazione.
Ci provano, qualcuno ci riesce, molti si ammalano di rancore per le promesse non mantenute.
In una Bologna luminosa, Sergio è un brillante ricercatore universitario. Presto – forse – anche per lui si apriranno le porte di un lavoro stabile. Ciononostante coltiva un sogno: portare su un palco la
propria band, composta da Remo, uno strano coinquilino che non si separa mai dal proprio basso pur non sapendolo suonare, e da altri musicisti con pochissima esperienza e molte turbe esistenziali. Cinque musicisti scarsissimi, cinque storie umane come tante in tempi come questi, suoneranno in una band con l’obiettivo di organizzare un memorabile concerto. Perché la musica non potrà non diventare, per ognuno di loro, questione di politica e d’amore, di vita o di morte.
Nel romanzo di musica ce n’è tantissima, innanzitutto quella che suona la band: ad accompagnarli sarà il nume tutelare di un Kurt Cobain, quasi reincarnato, ma anche i brani e le parole di Fabrizio De André, Bob Marley e Marcus Mumford. Ci saranno i Foo Fighters di Dave Grohl, a una cui canzone si deve il titolo del romanzo. E perfino Britney Spears. Perché le vie della musica sono infinite.
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