I grillini non sono dei potenziali stupratori. Sono degli adolescenti
Dal punto di vista politico, invece, i grillini sono degli adolescenti.
Sono arrivato a questa conclusione facendo una sommaria statistica fra le persone che conosco e per come intervengono nei dibattiti politici.
Mi spiego meglio.
Stando a questa mia approssimativa analisi ho notato che fra i miei coetanei (anno più o anno meno, io ho 34 anni) chi quando era adolescente (16-17 anni) si occupava, direttamente o indirettamente di politica, da qualsiasi posizione e con qualsiasi tipo di impegno, oggi è profondamente critico con Grillo e con il suo movimento. Chi invece pensava che la politica di cui gli altri si appassionavano fosse una cosa noiosa, da secchioni sfigati, oggi è fra i più attivi sostenitori dei 5 stelle.
E nel dibattito (sulle varie bacheche Facebook ce ne sono degli spaccati interessantissimi) questa cosa ha un effetto piuttosto plastico. I 30-40enni che da ragazzini si occupavano, o comunque erano interessati, delle vicende della propria scuola, della propria città, del proprio paese, all’epoca avevano un entusiasmo e una foga che oggi hanno perso. Perché sono cresciuti, hanno fatto altre esperienze, e dalla politica, in linea di massima, hanno avuto più amarezze, incazzature e travasi di bile che gioie. Le loro posizioni si sono fatte più sfumate, più problematiche. Le loro emozioni più consapevoli. Qualcuno è impegnato dentro i partiti, qualcuno la politica la legge sui giornali con occhio critico e arrabbiato, qualcuno quei giornali li scrive. Quasi tutti, per un motivo o per un altro, ad un certo punto hanno detto “basta, non mi fregate più”, quasi tutti ci sono ricascati.
I supporter del Movimento 5 Stelle (e lo dico con un certo affetto e anche una certa invidia) sono vergini. A loro, al liceo, la politica non interessava minimamente, in nessuna sua forma. Non partecipavano alle assemblee di istituto, facevano gli aeroplanini con i volantini, guardavano molta tv, facevano altre cose, rivendicando, nei confronti dei loro coetanei noiosi e secchioni, di spendere il loro tempo in maniera più divertente ed utile.
Ed oggi, nelle discussioni, si rivolgono ai loro coetanei con quel tono netto, reciso e perentorio che gli altri avevano a 16 anni e che oggi non hanno più.
La cosa che più colpisce più di ogni altra cosa, a ben vedere, è lo sfasamento temporale.
Avere la verità in tasca, sostenere che le proprie posizioni siano basate su fatti talmente oggettivi che chi non le vede è scemo o corrotto, essere arrabbiati di default, protestare in maniera a volte scorretta e sopra le righe, avere un’incrollabile fede nelle proprie soluzioni per cambiare il mondo e considerare ogni ostacolo un nemico da annientare. A 16 anni pensarla così non solo è normale, ma è anche giusto, positivo, salutare. Fa parte del modo di essere di quell’età (come dice il poeta, “Ogni adolescenza coincide con la guerra, che sia falsa che sia vera“) è un percorso di crescita molto importante.
A 30-40 anni fa un po’ ridere: è un’adolescenza politica fuori tempo massimo.
Alcuni degli attivisti del movimento (perfino fra i deputati) io li ho riconosciuti. Erano quelli che non partecipavano alle assemblee di istituto, non s’interessavano dei problemi della propria scuola, della propria città o del proprio paese, prendevano in giro chi lo faceva ed usavano il proprio tempo in maniera più utile: che fosse cercare di entrare ad “Amici” o al Grande Fratello o prendersi una laurea a pieni voti. E d’altronde il regolamento del Movimento 5 Stelle taglia fuori da ogni incarico che ha avuto precedenti esperienze.
Adesso vogliono okkupare la scuola, partecipare alle assemblee di istituto, far sentire la loro voce che il mondo dei grandi ignora. L’adolescenza è una malattia dalla quale si guarisce con il tempo. E’ successo a tutti.