Renzi ricompensa gli elettori del Pd
Il taglio dell’Irpef, secondo lo schema che è stato anticipato (poi, ovviamente, saranno da vedere ed analizzare con attenzione regole, modalità e, soprattutto, coperture) segna però un primo dato di fatto molto interessante. Il taglio, per come è stato concepito, andrebbe infatti a beneficio di chi ha una busta paga (e quindi un lavoratore dipendente) inferiore ai 1.500-1.600 euro. Sono tagliati fuori i pensionati, i commercianti, gli artigiani e i lavoratori cosiddetti atipici. Oltre che i lavoratori dipendenti più facoltosi e quelli che guadagnano talmente poco da non pagare, di fatto, l’Irpef.
Si tratta, in sostanza, di un atto assunto nell’interesse della constituency del Partito Democratico: impiegati, operai, insegnanti, dipendenti pubblici, ovvero quella larga fetta di Italia che non si trova in una condizione di povertà, ma che negli ultimi anni ha visto deteriorarsi la propria situazione economica: se dieci anni fa facevano parte della medio-piccola borghesia adesso sono, spesso, poco sopra il livello di povertà. Che non possono beneficiare di rendite particolari e che non hanno mai (anche perché non ne avevano possibilità) attinto all’integrazione dell’elusione fiscale.
Un blocco sociale che, in larga maggioranza, in questi ultimi anni si è affidata al Partito Democratico. Ma che potrebbe, in un futuro non lontano, non farlo più se non vedesse un segnale concreto da parte della forza politica che ha votato negli ultimi anni.