3
Set
2014
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Appello agli elettori del Pd: non votate quelli che cercano di entrare per forza nelle inquadrature delle tv

A Bologna è in pieno corso di svolgimento la Festa nazionale dell’Unità. Forse l’evento politico più bello e significativo che è rimasto nel nostro paese: perché è quello che intende la politica in maniera più popolare, nel senso più bello della parola popolare: la musica, le chiacchiere, il buon cibo, discussioni sul futuro del paese, sulla cultura alta e sulle facezie. Tutto insieme, in un unico luogo. Ed è bello che un partito si senta in dovere di organizzare una cosa di questo tipo.

C’è però un malcostume, che non esiste solo nel Pd, ma che alla festa dell’Unità trova una rappresentazione plastica. Alla festa nazionale dell’Unità c’è una sfilata di big della politica nazionale: ministri, dirigenti di partito, sindaci, presidenti di Regione, personaggi più o meno noti che, al loro arrivo, vengono accerchiati dalle mischie di giornalisti ed operatori che vogliono ascoltare quello che hanno da dire e fare loro delle domande. Le cui risposte il cittadino/elettore/telespettatore leggerà sui giornali e sui siti di informazioni e vedrà in tv.

E’ tentazione incontrollabile per i politici locali (nella loro legittima ricerca del consenso, in vista di scadenze elettorali vicine o lontane) di prodursi in un attento e laborioso balletto di posizionamento, simile a quello che usano i ciclisti negli ultimi chilometri di una tappa che precedono una volata, per piazzarsi alle spalle del big politico di turno per far sì di trovarsi alle spalle  del suddetto big, con un espressione compunta ed assertiva, quando si accenderanno le telecamere o scatteranno i clic dei fotografi.

Agli elettori che, legittimamente, decideranno di votare il Pd, lancio questo appello: prendete in considerazione, nell’atto dell’espressione di una preferenza, quei politici che proprio mai, nemmeno per sbaglio, hanno cercato di entrare di sbieco in queste patetiche inquadrature.

Il mio appello non è solo una questione di interesse professionale: certo quelle mischie delle quali il cittadino/elettore/telespettatore vede in tv solo una piccola parte, sono un luogo che può essere anche un po’ pericoloso per chi le frequenta: ci si spinge, ci si strattona, si rischia di prendere una telecamera in testa e quindi meno gente c’è in mezzo meglio è per tutti (compreso il CET che vedrà in tv un’immagine migliore). Quelle mischie durano, in genere, pochi minuti: quindi un politico locale ha tutto il tempo che vuole per scambiare due chiacchiere o fare quello che vuole con il politico di turno.

Il mio appello ha anche una ragione più nettamente politica. Io, non nella mia veste di giornalista, ma in quella di CET, vorrei votare, come mio rappresentante nelle istituzioni locali, un politico che si guadagna il mio voto con iniziative e posizioni condivisibili e non solamente perché l’ho visto appollaiato dietro il big di passaggio.

Vorrei votare, insomma, qualcuno che ha la personalità, il coraggio e le idee di guadagnarsi da solo uno spazio mediatico perché quello che che fa e quello che dice è interessante e non perché cerca di lucrare pateticamente qualche preferenza cercando di essere illuminato da una qualche luce riflessa. Che si trova lì, insomma, solo perché il CET lo veda in un tg o sulla fotogallery di qualche sito.

Vorrei votare uno che magari impiega quel tempo che serve per posizionarsi abilmente alle spalle di un ministro o di un leader politico per fare qualcosa di più utile per se stesso, per la comunità e per i CET stessi: parlare con le persone, risolvere un piccolo problema, organizzare un’iniziativa.

Poi, se è bravo, in tv o sui giornali ci va per i propri meriti, inquadrato bene e non di sbieco.

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