IL TIFO CONTRO
Sulle strade del ciclismo il tifo contro fino a qualche anno fa non esisteva. Era un concetto, a differenza di quello che più o meno da sempre avviene negli stadi, che proprio non era contemplato. Un ciclista può starti più o meno simpatico, ma chiunque faccia tutta quella fatica merita un applauso.
Da qualche anno qualcosa è cambiato.
Molti spettatori sono diventati astiosi, rancorosi, sanno solo urlare e offendere. E non sono una sparuta minoranza, come avveniva qualche anno fa. Sono diventati tanti. Lo sa bene Froome che ogni volta che va in strada trova decine di migliaia di persone che lo offendono e può succedere che qualcuno provi pure ad aggredirlo fisicamente.
E’ un po’ quello che avviene nel dibattito pubblico e non solo quello italiano: siamo diventati cattivi, ci piacciono i cattivissimi, siamo cattivisti.
L’importante è tifare contro, possibilmente urlando.
Se poi ci va di mezzo qualcuno che non ha nessuna colpa, come oggi è successo a Nibali, cazzi suoi, no?