Le foto di tutti
Alcuni casi, negli ultimi giorni, hanno riportato al centro del dibattito l’utilizzo di foto pescate qua e là sui social network. il primo è quello della giovane donna morta di parto a Brescia, ricordata sui media con un’immagine che lei stessa ha pubblicato su Facebook, radiosamente incinta, in un’atmosfera natalizia. L’altro è quello della sorella di Stefano Cucchi, che ha postato le foto di uno dei carabinieri accusato di aver pestato a morte il fratello.
Ognuno di noi, se ci pensa bene, ne ha almeno qualcuna: innocue foto che indulgono al nostro narcisismo, che raccolgono qualche ditino alzato dei nostri amici, ma che potrebbero essere serenamente proposte, drammaticamente fuori dal contesto in cui sono state scattate, ad un pubblico vastissimo se, per qualche ragione (in linea di massima qualcosa di brutto) dovessimo trovarci al centro della cronaca.