Alcune cose che Livorno dovrebbe insegnare al Pd
Nella politica bipolare si può vincere e perdere ovunque e comunque. Certo, ci sono luoghi dove le tradizioni, il radicamento, l’impostazione complessiva, dove vincere o perdere è un po’ più facile che altrove. Ma perdere Livorno e vincere in zone considerate tradizionalmente di centrodestra, significa che ogni vittoria va conquistata.
A Livorno il Pd è stato autoreferenziale e ottuso. Ha presentato un candidato sbagliato, uscito da una serie di vicende che hanno dato una pessima immagine del Pd, e che dopo essere stato candidato sindaco ha provato immediatamente a prendere le distanze dal sindaco uscente, come se non avesse fatto il segretario del partito e il capogruppo in Regione. Ha rifiutato il dialogo con altri pezzi di centrosinistra e ha spianato la strada al Movimento.
Tutto questo significa soprattutto una cosa: quando il Pd fa il Pd, e cioé incarna (o comunque riesce a trasmettere, che in campagna elettorale sono praticamente la stessa cosa) un messaggio di progresso (vorrei dire di sinistra, ma ultimamente è diventata una parola troppo equivocabile) vince.
Quando rappresenta la conservazione perde.
Lo dimostrano i risultati nazionali degli ultimi anni e lo dimostrano anche quelli dei singoli comuni: Livorno è solo l’ultima dimostrazione.
Si può provare ad applicare questo semplice schema ad ogni elezione, nazionale e locale degli ultimi anni e ci si renderà conto che è (quasi) sempre vero.