20
Dic
2013
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Ancora sul brand di Bologna: una modesta proposta

Del nuovo logo di Bologna si è lungamente parlato e si è innescata una discussione molto interessante. C’è chi lo ama, considerandolo una geniale trovata, chi lo odia dicendo che è inefficace dal punto di vista grafico. Dico già, che non prendo minimamente in considerazione chi lo critica perché non ha riferimenti alla storia e alla tradizione di Bologna né ancora, meno, chi lo utilizza per sciocche strumentalizzazioni politiche sulla giunta del Comune.

Faccio, insomma, solo un discorso grafico. Io mi iscrivo a quelli che (pur riconoscendo la genialità della trovata e delle sue applicazioni) non sono convinti fino in fondo. Il perché l’ho spiegato qui e non ci torno sopra.

Ripensandoci meglio ho capito perché non mi convince. Me lo ha fatto osservare un’amica che lavora nel settore: è di Genova e quindi è scevra di ogni tipo di pregiudizio (positivo o negativo) bolognese, suppongo che non conosca l’assessore Lepore, probabilmente neanche il sindaco Merola. Magari conosce Cofferati (ma questo sarebbe tutto un altro discorso, non divaghiamo).

Il font.

Il risultato grafico del giochino di crea-il-tuo-logo su cui in questi giorni ci siamo tutti simpaticamente esercitati, secondo me è viziato dal fatto che la scritta che ci si affianca è bruttissima. Sì, insomma, è banale, è un font molto comune di quelli che si trovano su qualsiasi programma di videoscrittura. Il font però è importante. C’è chi sostiene che una buona parte del successo elettorale di Barack Obama derivi dalla scelta del font.

Non so se sia vero, ma nel caso del brand bolognese secondo me è esattamente quello che manca e che potrebbe trasformare in efficace una comunicazione che (mio personalissimo giudizio) è interessante, ma ancora inefficace.

La soluzione – e arrivo alla mia modesta proposta – è a portata di mano, coerente con il lavoro dei grafici triestini che hanno vinto la selezione, indicata, lì dalla stessa giuria che ha fatto la scelta. Fra i due lavori che si sono classificati al secondo posto, c’è il lavoro di un grafico che ha creato un font personalizzato di Bologna. Molto bello, secondo me e, evidentemente, anche secondo la giuria se lo ha ritenuto uno dei tre progetti migliori fra 500 e passa. E’ esposto nella mostra in Sala Borsa (non sono riuscito a trovarne un link, se qualcuno ce l’ha e me lo segnala mi fa un favore, tnx)

E dunque, perché non utilizzare questo progetto per sopperire alle mancanze, o meglio, per integrare il logo vincitore con un tema che, evidentemente, i grafici vincitori non si erano posti? Dare a tutti quelli che scelgono di usare il brand anche un font univoco. (E che permetterebbe di creare anche delle magliette molto più carine, ma questa è una mia fissazione…)

Secondo me, fatte salve, anzi valorizzate, tutte le ragioni e lo spirito che stanno dietro al brand, integrandolo con un font personalizzato e univoco si potrebbe creare una strategia comunicativa ancora più interessante. O almeno fare una prova, visto che siamo ancora nella fase di partenza, per vedere l’effetto che fa.

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